
World Press Photo Contest – 3° posto per il socio Vittore Buzzi
Intervista di Glauco Comoretto al nostro associato Vittore Buzzi appena insignito del 3° premio al prestigioso World Press Photo Contest
Glauco Comoretto: Ciao e complimenti per l’ottimo risultato ottenuto al World press photo, che emozioni hai provato quando hai saputo di aver vinto?
Vittore Buzzi: Stavo tornando da Varanasi e al telefono ho notato delle chiamate provenienti da Amsterdam e da Beirut, dove c’è la sede di una agenzia libanese che mi rappresenta nel mondo, poi sono iniziate le chiamate e gli SMS dall’Italia… Da solo in viaggio ho provato una felicità profonda e malinconica pensando a tutti questi anni sulla strada. All’aeroporto di Delhi mi sono connesso e ho avuto conferma del risultato. Il mio primo pensiero è stata per le persone care che sicuramente hanno sofferto le mie frequenti assenze in questi anni a loro prima di tutti vanno i miei ringraziamenti.
GC: Da cosa nasce l’idea del reportage che hai presentato?
VB: Ho lavorato tanto sulle palestre di Boxe e di lotta in Italia e in tutti i paesi del mondo. Così alla fine di uno dei viaggi fotografici che accompagno come docente (http://www.corsifotografia.it) ho deciso di ritagliarmi del tempo per approfondire la Boxe Birmana con uno dei grandi campioni di questo sport.
GC: Ti va di provare a raccontare a parole quello che hai già raccontato per immagini?
VB: Sudore fatica e voglia di vincere, nella penombra al caldo dei tropici… Lone Chaw dopo anni di combattimenti si trova di fronte, a 31 anni, alla necessità di gestire il suo futuro insegnando. Ormai il ring non fa più per lui.
GC: Quali sono, secondo te, gli elementi contenuti dal tuo progetto che ti hanno permesso di raggiungere questo prestigioso risultato?
VB: Il forte senso di fatica, malinconia e l’unità visuale del progetto che indaga una realtà poco conosciuta dello sport.
GC: Nel tuo curriculum che posto e quanto spazio occupa la fotografia di reportage?
VB: Io ho un curriculum fotografico “pesante” con tanti premi e riconoscimenti internazionali sia per la fotografia di ricerca che per quella di reportage. Nel reportage ho ricevuto la Menzione d’onore allo “Yann Geffroy Photojournalism Award” successivamente sono entrato per due anni nella short list dei 30 fotografi under 30 in lizza per il Masterclass del World Press Photo senza però essere mai selezionato. Questo terzo posto per me è una conferma della mia vocazione a raccontare storie. Nel mio curriculum occupa tanto e anche nel mio cuore.
GC: Per te, quanto è importante l’esperienza del reportage nella fotografia di matrimonio?
VB: Io sono un foto giornalista e raccontare storie mi piace. La fotografia di matrimonio e di reportage fanno parte di me chi mi sceglie per il matrimonio sa perfettamente a cosa andrà in conto, una presenza discreta e attiva per raccontare la storia del giorno più bello. Tra l’altro sono ambiti della fotografia che si influenzano a vicenda e che sono inscindibili dentro di me.
GC: Che consigli daresti a chi vuole iniziare ad avvicinarsi al reportage e alla fotografia di matrimonio?
VB: Di amare quello che fa. Se non si ama non si possono fare grandi foto. Di non fare lo sbaglio di pensare al matrimonio come una fotografia di serie B perché non lo e perché chi mi conosce sa che rispondo con serenità e gioia che io sono un fotografo di matrimonio prima di tutto.
GC: Ci sono altre mete prestigiose che vorresti raggiungere e se sì quali?
VB: Io aspiro alla serenità. Quello che ho mi rende felice. Non rincorro premi o riconoscimenti. Quando è il momento arrivano.
Un abbraccio.
Vittore